Progetti sperimentali di volontariato Direttiva e successivo Avviso Pubblico – Annualità 2010 (art. 12, comma 1, lett. D, – Legge 266/91)
Il progetto “CREATIV-AREE” intende mettere in atto azioni di prevenzione del disagio minorile e giovanile e promuovere iniziative di volontariato che prevedano la partecipazione attiva dei giovani. Il progetto se da un lato si prefigge di rivolgersi “a tutto tondo” al contesto educativo dentro il quale “accade” il disagio minorile dall’altro pone un’attenzione particolare all’essere adolescente.
Dalla ricerca “IL DISAGIO DEGLI ADOLESCENTI: VALUTARE GLI INTERVENTI, VALUTARE LE POLITICHE”, commissionata all’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali (I.P.R.S.) dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si evidenzia come al Sud Italia vi sia una prevalenza delle forme di disagio, quali: la devianza ( in gran parte sommersa) e il disagio scolastico e/o la demotivazione allo studio. Considerando gli aspetti qualitativi del disagio adolescenziale, sono evidenti i fenomeni che si caratterizzano come “emergenti”, ovvero quelle manifestazioni che, seppur non statisticamente determinanti, possono essere assunte come “segnali” di una problematica in atto:
- Oggi gli adolescenti sono immersi in reti relazionali sempre più ampie e complesse, e sembrano molto abili nella gestione di una moltitudine di relazioni.
Tuttavia, si tratta spesso di relazioni che non riescono a passare dal livello della socievolezza di superficie, a quello di un più profondo coinvolgimento personale. Tale scenario è segnato ulteriormente dall’influenza degli strumenti di comunicazione tecnologica. L’esiguità del carattere relazionale-affettivo, ormai ridotto al virtuale, può generare profonde esperienze di solitudine e di “povertà” affettiva, talvolta non riconosciute come tali. - L’indebolimento della funzione educativa esercitata dalla famiglia è riferita alla maggiore incertezza rispetto al ruolo genitoriale. I genitori sono spesso anch’essi ‘tardoadolescenti’ più che veri adulti, perciò riescono ad assolvere bene il loro compito durante l’infanzia dei figli, ma trovano difficoltà quando questi ultimi entrano nell’adolescenza, proprio perché non riescono a rendere asimmetrico il rapporto con i figli.
- In ambito scolastico, si riscontra una ampia fascia di adolescenti che hanno ritirato il loro investimento emotivo dall’esperienza scolastica, in associazione al crescendo di di apatia e demotivazione, che li porta infine a dare le dimissioni dal ruolo di studente. L’abbandono scolastico non coincide necessariamente con l’atto fisico di lasciare la scuola; non è solo l’agitoma ci si può riferire a tutti quegli atteggiamenti che segnalano un disinvestimento emotivo della scuola e dell’apprendimento. Nel pensare alle possibili azioni di risposta a questi problemi abbiamo evidenziato la mancanza di una reale collaborazione tra tutte le forze vive presenti nella società: è impossibile pensare che ad un problema così importante come il disagio minorile possa rispondere un unico soggetto, anche perché un intervento educativo necessita il coinvolgimento di gente appassionata a sfidare la libertà dei ragazzi non soltanto dentro il contesto scolastico ma anche nel tempo libero, dove spesso prevale l’istintività o l’abbandono. Tale fenomeno è riscontrabile, in particolar modo, nella Regione Puglia caratterizzata da un ritardo decennale per quanto riguarda l’organizzazione dei servizi di welfare, appesantito da una carente situazione organizzativa e informativa che non falavorare i vari servizi in sinergia. Ed è proprio in questo territorio che vogliamo operare.
OBIETTIVI
L’iniziativa che intendiamo proporre intende far crescere nei cittadini il senso di responsabilità e di rispetto per il proprio territorio, nella convinzione che “la qualità dell’ambiente urbano” dipenda in gran parte da piccole azioni quotidiane: persone singole, coppie, gruppi e tante famiglie con bambini che si mettono in gioco, esprimendo anche il loro personale pensiero in merito al rispetto della città, e contribuendo al successo dell’iniziativa.